Kakebo è la parola giapponese che significa libro dei conti (si pronuncia “kah-keh-boh”).
L’idea è quella di tenere traccia di quanto guadagni e di quanto spendi; il fine ultimo è quello di risparmiare di più.
Ti sembra esageratamente semplice? Lo è! Nessuna app, nessuna tecnologia digitale, nessun calcolo sofisticato, ma – e questo è il punto – eliminando tutti i fronzoli e seguendo personalmente le tue abitudini di spesa quotidiane, ti troverai in una situazione migliore per poter prendere decisioni finanziarie accurate.
È il parere di Fumiko Chiba, autrice di “Kakebo: l’arte giapponese di risparmiare giorno per giorno”. Il libro è in realtà un libro dei conti annuale con alcune pagine di spiegazione su come e perché usarlo.
Chiba scrive che il kakebo risale al 1904, quando fu diffuso da Hani Motoko, prima giornalista donna giapponese, come metodo per la gestione del bilancio famigliare da parte delle casalinghe. Chiba scrive: “Anche se quella giapponese è per molti versi una cultura tradizionale, il kakebo è stato uno strumento di liberazione per le donne, fornendo loro il controllo completo sulle decisioni finanziarie”.
Secondo Chiba, il kakebo — che si presenta in varie forme — è ancora diffuso in Giappone (effettivamente, cercando la parola giapponese kakebo su Amazon, compaiono dozzine di registri cartacei di vari stili).
Usando il kakebo, dice Chiba, imparerai che “risparmiare è una questione di spendere bene“. Invece di porre l’accento su tutte le cose per cui non puoi spendere soldi, concentrati su tutte le cose a cui tieni veramente e per cui puoi spenderli.
Il sistema è in parte una questione di tracciamento e in parte di riflessione
Il “ciclo del kakebo” si basa su quattro domande:
- Quanti soldi hai a disposizione?
- Quanto vorresti risparmiare?
- Quanto stai spendendo?
- Come puoi migliorare?
In definitiva, non è così diverso da qualsiasi altro metodo di budgeting. Che tu tenga conto delle tue spese automaticamente con app come Mint, inserendo numeri su un foglio di calcolo, o scriva su un taccuino, è sempre una questione di spendere meno di quanto guadagni.
Però, la quarta domanda del ciclo kakebo, “Come posso migliorare?”, si rivela quella fondamentale. Alla fine di ogni mese, risponderai a una serie di domande riepilogative:
- Hai raggiunto il tuo obiettivo di risparmio questo mese?
- Che modi hai scoperto per risparmiare soldi?
- In che settori hai speso di più?
- Cosa cambierai il mese prossimo?
È difficile affermare che scrivere le cose a mano sia più utile che usare uno strumento digitale.
Chiba dice che il kakebo ti aiuterà a “pensare attentamente” ai tuoi obiettivi e ai tuoi piani di risparmio. E la ricerca suggerisce che ricordiamo meglio le informazioni quando le scriviamo a mano invece che digitarle su una tastiera, probabilmente perché dobbiamo impegnarci di più con il testo.
Ma il sistema di bilancio migliore, come sottolineato recentemente dal New York Times, è quello che continuerai a usare: e questo può variare da persona a persona. Di sicuro, un periodo di prova con il kakebo non può far male; potresti anche scoprire che fa per te.
Detto questo, se continui a dimenticarti di registrare le tue spese e odi il pensiero di avere sempre con te un taccuino, allora uno strumento digitale potrebbe fare più al caso tuo.